Oltre alla formula di giuramento sbagliata, le dimissioni ‘volontarie’ degli eletti per permettere di far eleggere Presidente il penultimo dei non eletti
In quanti si sono accorti che ieri i neoeletti Consiglieri Comunali hanno giurato di adempiere i propri doveri nel primo Consiglio Comunale della Sindacatura D’Ancona, non ‘in armonia agli interessi della Repubblica e della Regione”, ma ‘in armonia agli interessati della Repubblica e della Regione”?
Forse ai più sarà sfuggito, così come ai neofiti dell’Aula, ma quell’errore nella formula di Giuramento dei Consiglieri Comunali ha delineato inconsapevolmente quello che noi temiamo sia il passo di questa sindacatura: un pericoloso mantra quello degli ‘interessati’, ripetuto da tutti i Consiglieri fino all’ultimo, che si è corretto.
Errore o lapsus freudiano?
Il dubbio è lecito se poi constatiamo che il primo provvedimento della giunta ha visto lo stanziamento di 180.000 euro per i lavori di ripristino di Cala Gadir dopo la mareggiata del 9 febbraio scorso, lavori che, guarda caso, finiscono per comprendere ‘magicamente’ fognatura e conduttura idrica proprio dove vi sono immobili riconducibili al Sindaco e ad un noto sostenitore della sua campagna elettorale.
Appunto, ci chiediamo: nell’interesse del Comune o degli interessati?
Il Consiglio ha poi pagato la prima cambiale politica, quella emessa a favore di Mimmo Turano e Franco Brignone, eleggendo come Presidente del Consiglio, Giuseppe Spata, ripescato grazie alle dimissioni ‘volontarie’ di altri consiglieri, pur avendo ricevuto più voti in consiglio comunale che durante le elezioni.
La parità di genere non pervenuta, in quanto anche il vicepresidente è un uomo, Morgan Brignone.
Vogliamo poi parlare del fatto che due privati cittadini sedevano nei banchi della maggioranza prima ancora di essere proclamati consiglieri, alla faccia dell’esperienza tanto millantata?
Ma il momento più vergognoso dell’intera seduta è stato il minuto di silenzio richiesto dal Presidente Spata in memoria di Silvio Berlusconi, personaggio a dir poco divisivo.
Richiesta totalmente inopportuna soprattutto perché proveniente dal Presidente del Consiglio Comunale che deve essere super partes e rappresentare tutta la cittadinanza, non una singola parte politica.
Questo è l’inizio e siamo messi proprio male, aspettiamo quali saranno le prossime cambiali in pagamento.
Lo slogan dei vincitori parla chiaro, del resto: Ripartiamo.
Sapremo nei prossimi mesi tra chi sarà ripartita quest’isola.
Pantelleria, 16 giugno 2023